Domenica 5 aprile si rinnova l’annuale appuntamento con la Quattro Passi di Marano, la camminata fra vigne, ciliegi e olivi, che abbina una tranquilla escursione nel cuore della Valpolicella con la degustazione di piatti tipici accompagnati dai migliori vini doc.
Il punto di ritrovo quest’anno è nell’area sportiva di Valgatara, da dove si snoda un ampio ma agevole percorso a piedi, sotto la guida di persone del luogo appositamente incaricate dalla Pro Loco di Marano, organizzatrice della manifestazione. Un giro lungo strade di oggi e mulattiere di ieri, fra i vigneti, i muri dei broli delle ville, le contrade rurali con i loro bei portali ad arco, le fontane lavatoi, i capitelli, che sorgono praticamente ad ogni incrocio. Ma il tema di questa Quattro passi è costituito dalle marogne, i muri a secco con cui i nostri laboriosi antenati hanno terrazzato i pendii delle colline, ridisegnando completamente il paesaggio, incrementando notevolmente le superfici coltivabili e allontanando così lo spettro della fame e della miseria. In moltissimi casi le marogne sono state rispettate e conservate, magari rese più solide e durature con l’aggiunta di un po’ di cemento, anche quando, qualche decennio fa il vigneto specializzato, o i ciliegeti o gli uliveti intensivi, hanno preso il posto dei tradizionali campi a seminativo erborato, in cui il prodotto di pregio non era l’uva, ma il cereale, frumento o mais. Di quell’agricoltura, così lontana nei ricordi ma non negli anni, rimangono altri segni nel paesaggio collinare della Valpolicella: le vasche in pietra per preparare il verderame, i frassini lungo i vecchi filari, allora maritati alle viti, i gelsi, indispensabili per l’allevamento del baco da seta, le scalette
ricavate nelle marogne per spostarsi da una terrazza all’altra e le crocette di legno d’ulivo, incastrate nel palo di testa della capezzagna a difesa di tutto il vigneto.
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